Goldman Sachs non sarà perseguita per atti “criminali” sui prodotti ipotecari subprime. Il senatore Carl Levin aveva chiesto a questo proposito un’indagine penale nei confronti di Goldman, dopo aver indagato sulle cause della crisi finanziaria del 2008 e passato al setaccio le transazione dell banca. Come forse ci si poteva aspettare, il Dipartimento di giustizia, con le altre agenzie, non muoverà accuse contro il colosso di New York, e nemmeno contro i suoi dipendenti. Goldman Sachs si è detta ovviamente sollevata. Il governo degli Stati Uniti ha archiviato un’indagine che si trascinava da più di un anno, particolarmente seguita dai media, non solo americani, volta ad accertare una truffa orchestrata da Goldman Sachs, con alcuni dei suoi dipendenti. L’accusa: aver tratto in inganno gli investitori vendendo loro prodotti finanziari prima della crisi. “Siamo lieti che questo problema sia ormai alle nostre spalle,” ha risposto un portavoce di Goldman Sachs.
“Dopo un attento esame delle informazioni” fornite da una relazione parlamentare sulla questione, pubblicato nell’aprile 2011, e “dopo più di un anno di indagine approfondita, il Dipartimento di Giustizia (DoJ) (…) e diverse altre agenzie governative tra cui l’FBI hanno stabilito che (…) non vi è alcuna base valida per l’avvio di un procedimento penale contro Goldman Sachs o i suoi dipendenti “, si legge nella nota.
Nell’aprile 2010 la Securities and Exchange Commission (SEC) aveva intentato una causa civile contro Goldman Sachs, accusando il colosso bancario di ingannare gli investitori vendendo loro prodotti finanziari garantiti da mutui subprime , scommettendo sul crollo di questi prodotti.
Goldman Sachs aveva accettato di pagare la cifra record di 550 milioni di dolalri nel luglio 2010 al fine di chiudere il procedimento della SEC. Alcuni mesi dopo, la relazione della commissione Levin-Coburn sulla crisi finanziaria, muoveva forti accuse nei confronti delle banche, in particolare Goldman Sachs. Contestulamente il DoJ apriva la sua indagine penale.
La banca è stata inoltre criticata in questi ultimi anni per aver aiutato la Grecia a “truccare” i conti, al fine di nascondere la cattiva salute delle finanze della nazione, ormai sull’orlo del fallimento.
La banca resta costantemente nel mirino, oggetto di indagini multiple e azioni legali relative alle sue vendite di derivati sui subprime, prima della crisi. Recentemente, un giudice degli Stati Uniti avrebbe denunciato un conflitto di interessi “inquietante” e lampatante, nel quadro della fusione di due grandi società di del settore energetico degli Stati Uniti, El Paso e Kinder Morgan, avvenuta l’anno scorso, in cui, ancora una volta, protagonista era Goldman Sachs.