Gli interventi di ristrutturazione di cui sarà oggetto Monte dei Paschi di Siena sono davvero drastici e decisi: in effetti, il consiglio di amministrazione dell’istituto di credito toscano ritiene sia utile svalutare in maniera integrale il valore del marchio Banca Antonveneta, per un importo complessivo superiore ai quindici milioni di euro. Queste constatazioni sono state rese note in concomitanza con la presentazione dei conti del primo semestre di quest’anno.
I risultati conseguiti nei primi sei mesi del 2012 non sono certo entusiasmanti per il gruppo senese, ragione per cui il piano industriale dovrà essere necessariamente molto impegnativo, in primis per quel che concerne il taglio dei costi. Secondo quanto affermato da Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps, le svalutazioni devono riguardare anzitutto gli avviamenti, anche se queste operazioni hanno provocato una perdita semestrale di 1,5 miliardi di euro (lo scorso anno si veleggiava su mari più tranquilli e “pescosi”, con un utile di ben 261,4 milioni di euro, una differenza davvero evidente). L’intero piano prevede ventuno distinti progetti ed è ad essi che si fa affidamento per risolvere la crisi della banca.
Una data fondamentale sarà quella del prossimo 9 ottobre: in pratica, si tratta del giorno scelto per l’assemblea straordinaria, la quale sarà chiamata a deliberare sulla delega allo stesso consiglio di amministrazione per quel che riguarda l’aumento di capitale sociale. Nel dettaglio, si procederà a una opportuna emissione di titoli obbligazionari convertibili e l’ammontare complessivo sarà pari a un miliardo di euro. Intanto, lo stesso Viola e i vicepresidenti Turiddo Campaini e Marco Turchi hanno deciso di rinunciare totalmente ai compensi che sono stati deliberati nel corso della giornata di ieri: si tratta di una indennità di posizione di 400mila euro lordi l’anno (Viola), di una remunerazione da 85mila euro l’anno (Turchi) e di un compenso annuale di 65mila euro per la carica di vicepresidente (Campaini).