Continua ad acuirsi la crisi spagnola. A scatenare una nuova ondata di criticità finanziaria sono le nuove richieste di aiuti che provengono dalle proprie regioni, che suscitano ulteriori pressioni sul deficit finanziario del Paese, in un momento in cui gli spread e i tassi stanno schizzando alle stelle. Un contesto, quello spagnolo, che ha fatto emergere una significativa preoccupazione nel presidente francese Francois Hollande, che a margine del recente colloquio avuto con il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sollecitato un intervento della Bce, ricordando come il livello degli spread sia economicamente ingiustificato.
Se le cause dell’impennata dello spread non sono economiche, lo sono tuttavia almeno politiche. Il nuovo rimbalzo del differenziale tra i bonos spagnoli e i bund tedeschi lo si è infatti avuto quando la regione di Murcia ha ammesso esplicitamente che richiederà un sostegno finanziario al governo centrlae di Madrid, spingendo il gap tra i titoli spagnoli a 10 anni e gli equivalenti tedeschi a quota 525 punti, con tasso sui bonos oltre il 6,5%.
Una situazione esplosiva, sulla quale il premier Rajoy è dovuto intervenire. “Il governo è cosciente dei problemi di liquidità delle regioni” – ha dichiarato il primo ministro iberico, come riportato dall’Ansa – “e continuerà ad aiutarle come ha fatto finora e dal primo momento”, fino a quando non saranno risolte le difficoltà di finanziamento sui mercati.
Il presidente francese Francois Hollande ha invece aggiunto che “i tassi di interesse restano troppo elevati sul debito sovrano spagnolo”, ma che solamente il governo di Madrid, nella sua autonomia, dovrà decidere sul principio e sul metodo di una richiesta di aiuto ai partner europei. “Mariano Rajoy e io siamo attaccati all’irreversibilità dell’euro” – ha poi proseguito Hollande nelle dichiarazioni riportate dall’Ansa, con Rajoy che gli ha fatto eco ricordando come “nè l’euro né il mercato unico, né l’Unione torneranno indietro”.
Qui il focus “crisi banche spagnole peggiore del previsto“.