Telecom e Fastweb hanno raggiunto un’intesa per la diffusione della banda ultra larga. Un accordo che potrebbe stimolare il roll-out della fibra ottica, con Telecom che stima di poter raggiungere 100 città entro il 2014 grazie ai collegamenti in fibra ottica. Di qui l’esigenza di stringere una partnership con Fastweb, grazie alla quale si potrà collaborare nello sviluppo delle rispettive reti di nuova generazione con il Fiber to the cab, che consente l’utilizzo della fibra fino all’armadio statale.
“L’accordo” – precisa una nota, come ribaltato dal quotidiano La Repubblica nella sua edizione online – “sarà aperto a tutti gli operatori interessati a coinvestire in infrastrutture e piattaforme”. Il Memorandum d’intesa prevede che Telecom e Fastweb, le quali hanno avviato ognuno un proprio piano di sviluppo nazionale di rete di nuova generazione, nelle aree di comune interesse individuino e sfruttino “tutte le opportunità di ottimizzazione di costi ed investimenti attraverso la condivisione di infrastrutture passive ed il coordinamento delle attività di realizzazione, in modo da accelerare il roll-out della posa della fibra ottica”.
In maniera più specifica, saranno condivisi gli investimenti e i costi nella costruzione delle infrastrutture. Stando a quanto affermato ancora nella nota, “i due operatori avranno la totale libertà ed autonomia nello sviluppo delle proprie piattaforme di rete, nelle scelte tecnologiche e nell’offerta commerciale”.
“Con questo accordo i due maggiori operatori di tlc infrastrutturati italiani ribadiscono la loro volontà ad investire nella realizzazione delle reti di nuova generazione” – sottolinea ancora, tra le righe de La Repubblica, l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano – “in modo da garantire in tempi rapidi e al maggior numero possibile di italiani l’accesso ai servizi sull’ultra broadband. Telecom intende raggiungere con l’ultra broadband 100 città entro il 2014”.
Soddisfazione anche per Fastweb, che con il suo direttore generale Alberto Calcagno auspica investimenti fino a 2 miliardi di euro al 2016 per portare in due anni la rete di nuova generazione al 20 per cento delle case italiane.
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