Quanto si può fare affidamento sulle promesse nel settore dei carburanti di questi tempi? La domanda non è banale, il prezzo del petrolio è recentemente crollato (ben cinquanta tonnellate in meno), ma le tariffe delle pompe italiane non si sono staccate affatto dalle loro cime pericolose. Gli ultimi eventi economici stanno avendo una certa influenza in tal senso, visto che l’euro ha proseguito nel suo apprezzamento nei confronti del dollaro e la discesa dei prezzi presso i distributori ha cominciato a concretizzarsi a partire dalla giornata di ieri, in ritardo di qualche giorno.
Come ha stimato oggi Staffetta Quotidiana, il celebre quotidiano che si occupa proprio di energia, nuovi ribassi sono previsti anche nel corso della settimana che è cominciata oggi. Nel dettaglio, è lecito attendersi una discesa importante, dato che il prezzo internazionale della benzina è arrivato fino a 631 euro ogni mille litri, mentre quello relativo al diesel si è attestato sui 678 euro (quattro euro in meno rispetto alle precedenti rilevazioni). La mattina odierna è stata decisiva per assistere all’adeguamento al ribasso delle medie ponderate nazionali tra le varie compagnie di riferimento.
Nello specifico, infatti, la modalità servito per la benzina è ora pari a 1,931 euro al litro (in calo di 1,3 centesimi), mentre il diesel è sceso fino a 1,825 euro. Al contrario, il trend del Gpl dell’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) sta andando in direzione opposta, visto che si è registrato il settimo rialzo consecutivo da agosto, con un centesimo da aggiungere al prezzo finale, giunto ormai a 0,834 euro al litro. Tra i principali ribassi bisogna rilevare quelli dell’Eni, ma anche Esso non è stata da meno con 1,5 centesimi di riduzione per quel che riguarda la verde, emulata in questo comportamento da Q8 (un centesimo in meno sia sulla verde che sul diesel) e da Shell (un centesimo di riduzione, ma soltanto in relazione alla benzina).