Non accenna a placarsi il rumore intorno al titolo Fiat, in seguito all’annuncio, da parte della società, di rivedere in maniera significativa il progetto Fabbrica Italia. Ad aggiungere un ulteriore tassello a quanto sta accadendo è stato il ministro del lavoro Elsa Fornero, che durante una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica chiede che l’amministratore delegato della società torinese, Sergio Marchionne, riferisca al governo come ha modificato la sua strategia di investimento in Italia prima del 30 ottobre, quando presenterà i risultati del terzo trimestre 2012.
La Fiat la scorsa settimana ha ribadito che il progetto Fabbrica Italia, che prevedeva 20 miliardi di investimento nel Paese, non potrà essere mantenuto perché la crisi economica ha cambiato il quadro generale, ricordava Reuters. “Dopo l’annuncio di venerdì all’amministratore delegato ho chiesto un incontro urgente” – ha invece affermato Fornero – “Gli ho comunicato una serie di date […]. Ma finora il mio telefono non ha ancora squillato. Sto aspettando sue notizie. Me le aspetto nei prossimi giorni e non mi faccia dire di più”, ha detto il ministro al quotidiano.
La preoccupazione principale è ovviamente quella che la società riduca il livello occupazionale, optando per la dismissione di uno o più stabilimenti italiani. Al centro delle attenzioni Mirafiori, Pomigliano, Cassino e Melfi, oltre a Grugliasco dove viene prodotta la Maserati.
Fornero ha anche ribadito come il silenzio del management Fiat non potrà durare fino al prossimo consiglio di amministrazione, fissato per il 30 ottobre. Eppure Marchionne, non troppo tempo fa, aveva dichiarato ai sindacati che le informazioni sui prodotti e sugli stabilimenti italiani sarebbero state comunicate proprio in tale data.
Complica lo scenario anche Piero Fassino. Il sindaco di Torino ha infatti riferito alla Stampa che l’amministratore delegato Fiat gli avrebbe riferito “di non volere fare degli scassi o degli choc, ma che deve fare i conti con un momento molto difficile per tutti”.
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