Eni ha annunciato di aver effettuato la prima scoperta a olio nel blocco Offshore Cape Three Points (Octp), che si trova nella zona del Tano Basin, nell’offshore del Ghana, a circa 50 chilometri al largo della costa. La notizia è di grande interesse e potrebbe avere anche dei risvolti sui conti societari, visto e considerato che è contraddistinta da potenzialità di sviluppo commerciale, e ribadisce ulteriormente l’importanza del blocco in termini di presenza di olio, oltre che di quelli già noti, relativi al gas naturale e ai condensati.
“Eni” – sottolinea un comunicato AGI – “ha in programma l’immediata perforazione di altri pozzi per delineare la dimensione della scoperta e confermarne la possibilità di sviluppo commerciale. La scoperta è stata effettuata attraverso il pozzo Sankofa East-1X, perforato in 825 metri d’acqua e in 3.650 metri di profondità complessiva, incontrando 28 metri di sabbie mineralizzate a gas e condensati e 76 metri complessivi di sabbie mineralizzate a olio. Durante la prova di produzione, effettuata nella parte a olio, il pozzo ha prodotto circa 5 mila barili di olio al giorno di ottima qualità, livello produttivo limitato dalla capacità in fase di test delle infrastrutture di superficie. Sono inoltre in corso gli studi di ingegneria per lo sviluppo e la commercializzazione delle riserve di gas del blocco, secondo i principi stabiliti nel Memorandum of Understanding recentemente siglato da Eni, Vitol e Ghana National Petroleum Corporation (Gnpc) con il Ministro dell’Energia del Ghana, intesa che dedica particolare attenzione al mercato domestico del gas, settore in crescita e rispetto al quale Eni e i partner della joint venture intendono rivestire un ruolo trainante”.
Ricordiamo come Eni operi nel blocco attraverso la sua filiale locale Eni Ghana Exploration and Production Limited, che partecipa al 47,222%. Gli altri partner sono rappresentati da Vitol Upstream Ghana Limited, con una quota del 37.778%, e dalla compagnia di stato Gnpc, con una quota del 15%.