Federconsumatori e Adusbef, le due associazioni dei consumatori che sono abituate a condurre insieme le loro battaglie, hanno lanciato un nuovo allarme: come è stato sottolineato da una delle ultime indagini, la crisi economica ha ulteriormente peggiorato la contrazione del credito al consumo. Finora ci si era abituati a un continuo rialzo per quel che riguarda la richiesta dei prestiti personali, per quelli relativi agli acquisti a rate e anche per quelli utili per ottenere una vacanza. Purtroppo, questo trend positivo è terminato tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, quando gli stessi prestiti hanno cominciato a ridursi e le famiglie del nostro paese sono risultate più indebitate che mai.
In particolare, la stima dell’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori ha accertato un incremento di tali debiti da poco più di 107 a 112 miliardi di euro (la stima in questione si riferisce allo scorso anno). In particolare, i numeri sono stati ottenuti elaborando le statistiche dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e dell’Associazione del Credito al Consumo e Immobiliare (meglio nota con l’acronimo Assofin). Come se non bastasse questo andamento così negativo, le famiglie sono state costrette a indebitarsi poco dopo l’introduzione dell’euro, in modo da compensare la perdita conseguita in termini di potere di acquisto, ma senza modificare in alcun modo il tenore di vita.
Tra l’altro, non bisogna dimenticare che i prestiti e le consistenze dei debiti si sono gonfiate in modo pericoloso, con i cinquanta miliardi di euro di dieci anni fa che sono diventati ben 115 nel corso del 2009, oltre il doppio per la precisione. La recente recessione ha inasprito la situazione, con il credito al consumo che quest’anno dovrebbe risultare in calo di circa cinque punti percentuali. Un’ultima stima è emblematica: tre anni fa l’indebitamento delle famiglie era pari a 1.910 euro per ogni singolo individuo, mentre nel 2012 questa stessa cifra è scesa fino a 1.783 euro.