Il cosiddetto Decreto Crescita, approvato pochi giorni fa dal governo, ha introdotto delle novità di rilievo per quel che riguarda i fallimenti: le comunicazioni effettuate tramite i modelli di carta, ormai diventate obsolete, non potranno più essere sfruttate, rendendo decisamente più rapida tutta la tempistica, ma non bisogna dimenticare nemmeno le apposite procedure introdotte per risolvere gli indebitamenti eccessivi dei consumatori meritevoli. Al posto del cartaceo, dunque, la notifica del ricorso per il fallimento avverrà attraverso la modalità telematica, con il curatore che avrà l’obbligo di comunicare in questa maniera ai creditori.
La Posta Elettronica Certificata (conosciuta anche con il celebre acronimo Pec) sarà fondamentale da questo punto di vista: in pratica, il percorso da seguire è presto detto, visto che sarà sufficiente inoltrare per via elettronica la domanda di insinuazione al passivo, mentre quella di ammissione al passivo va inoltrata direttamente al curatore fallimentare. L’obiettivo di tante novità è evidentemente quello di ridurre in modo drastico gli oneri che sono costrette a sopportare le cancellerie coinvolte. Il ricorso in questione, inoltre, può essere perfezionato perfino personalmente. La proposta di concordato preventivo, sempre a cura del soggetto curatore, avrà luogo mediante la già citata Pec.
Quest’ultima, inoltre, si riferisce all’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza (il riferimento rimane sempre la Legge 274 del 1998, vale a dire le “Disposizioni in materia di attività produttive”). Un argomento che vale la pena approfondire è anche quello del fallimento del consumatore: che cosa si intende con questo termine? Entrando maggiormente nello specifico, il decreto ha corretto altri testi normativi per quel che concerne il cosiddetto sovraindebitamento. Quando il dissesto coinvolgerà un soggetto che non può fallire in alcun modo, a causa dell’assenza di requisiti di legge, vi sarà un apposito procedimento destinato proprio al consumatore, ma solamente quelli ritenuti “meritevoli” riusciranno ad accedervi, in base a una dettagliata analisi della situazione patrimoniale e dei redditi.