L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha provveduto a sanzionare la società T-Plus, attiva nella fornitura di servizi interattivi destinati alla telefonia mobile: la pratica commerciale scorretta di cui si è resa protagonista questa compagnia è presto detta, dato che sono stati attivati dei servizi attraverso messaggi sms mai richiesti dai consumatori. Volendo essere ancora più precisi, il riferimento deve andare al concorso “Il vincente”, una sorta di quiz con una domanda a cui rispondere via cellulare. Il premio era allettante, mille euro nel caso di risposta giusta e con dei quesiti piuttosto semplici da risolvere.
Già questa impostazione del concorso doveva far sentire immediatamente puzza di bruciato, ma le vittime ci sono state. In effetti, rispondendo al messaggio di T-Plus si attivata automaticamente un abbonamento di un euro a sms, senza però avere la certezza di quanti ne sarebbero arrivati nei giorni successivi. La società ha avuto la furbizia di prelevare nell’immediato l’intero costo del servizio, senza informare le persone ignare e senza che vi fosse soprattutto il loro consenso. I fatti si sono verificati tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2012, con due numerazioni prese in esame che beneficiavano di Vodafone e Telecom Italia per quel che concerne la fornitura del servizio.
A fronte di un numero massimo pari a mezzo milione di messaggi inviati, le disattivazioni dei consumatori coinvolti non hanno superato le trentamila unità. In base a quanto ha specificato la stessa Antitrust, il servizio era finalizzato soltanto a spingere le persone ad attivare gli abbonamento in assenza di consapevolezza e informazione. Il fatto che la T-Plus abbia specificato i costi e la natura di quanto offerto in un secondo messaggio non ha certo reso meno grave la pratica commerciale scorretta, tanto è vero che la multa dell’authority c’è stata lo stesso, una classica vicenda commerciale di cui si sente parlare fin troppo spesso.