Per Azimut si prospettano notizie positive e incoraggianti: secondo quanto stimato dall’azienda francese di ricerca Cheuvreux (gruppo Crédit Agricole), il terzo trimestre della società di investimenti e consulenza sarà caratterizzato da una buona performance, grazie soprattutto ai fondi messi a disposizione dal gruppo milanese. Nel dettaglio, si parla di una crescita pari a tre punti percentuali nel periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre (da gennaio è stato registrato un incremento del 6%), con un utile netto di ventotto milioni di euro, vale a dire ben 121 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
Il broker transalpino non ha potuto far altro che rivedere al rialzo anche altri dati: si tratta, nello specifico, dell’utile per azione di quest’anno, passato a 0,99 euro, tenendo conto delle alte commissioni di gestione che Azimut può vantare in questo momento. Non è difficile immaginare come l’utile netto sia destinato a raggiungere un nuovo record, ovvero 126 milioni di euro a fine 2012, circa il 34% in più dell’esercizio 2011 (l’ultimo record di questo tipo risale addirittura al 2009, ma in quel caso ci si fermò a 118 milioni). Perfino la raccolta netta sta andando molto bene, con 1,13 miliardi di euro raggranellati in otto mesi, senza dimenticare i quasi ottocento milioni relativi al settore retail.
Gli azionisti possono già cominciare a stropicciarsi gli occhi? Il titolo della società di Via Cusani è in buona salute, tanto è vero che si sta pensando a un rendimento dei flussi di cassa superiore ai dieci punti percentuali. Come ha affermato poco tempo fa Pietro Giuliani, amministratore delegato di Azimut, potrebbe giungere a breve un dividendo jumbo o anche uno straordinario: Cheuvreux ha parlato di un euro per azione come stima minima, ricordando comunque che gli analisti hanno preso in considerazione anche l’aumento del cosiddetto pay-out ratio, vale a dire la percentuale di utile da distribuire agli azionisti di una società quotata.