Sgradite novità in arrivo dalla Gruner Jahr Mondadori, la joint venture operante nel settore dell’editoria, che presto potrebbe dare il via a un’ondata di esuberi. L’ipotesi – riporta il Corriere della Sera – è quella della chiusura di otto riviste e del licenziamento di 36 giornalisti e di 24 poligrafici. Immediata la protesta dei 120 lavoratori del gruppo dinanzi al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, al fine di dimostrare la contrarietà contro ogni forma di riduzione delle risorse umane della jv.
“Franco Capone” – riportava ancora il quotidiano nello speciale dedicato appena poche ore fa – “giornalista di Focus e componente del comitato di redazione delle riviste di proprietà del gruppo Gruner+ Jahr Mondadori (una joint-venture paritetica tra Mondadori e la Gruner+Jahr del colosso editoriale tedesco Bertelsmann) la chiama terapia da «choc-economy», motivando la decisione della protesta contro il piano di ristrutturazione studiato dai vertici dell’azienda”.
“Un preoccupante esperimento nelle relazioni sindacali che presto potrebbe coinvolgere altre realtà editoriali” – sintetizza infatti Capone dalle pagine del Corriere. A farne le spese dovrebbero essere otto riviste (Focus Extra, Focus Domande e Risposte, Focus Brain Trainer, Wars, Biografie, Jack, Geo e l’appena nata Focus Wild), a fronte delle quali non vi sarebbero – sottolineano i lavoratori – alcuni elementi di natura economica, “visto che i conti nel 2012 prevedono il pareggio di bilancio e nel 2011 l’utile netto era stato di quattro milioni di euro”.
“La nuova amministratrice delegata del gruppo Fabienne Schwalbe – che si è presentata con questo piano di ristrutturazione – avrebbe in cantiere il licenziamento (con ovvio ricorso a forme di ammortizzatori sociali) di circa 60 persone (36 giornalisti e 24 tra poligrafici e amministrativi) sui 120 lavoratori del gruppo. Di cui solo cinque sarebbero pre-pensionamenti” – conclude il Corriere, lasciando pertanto intendere che gli esuberi non pensionandi saranno oggetto di licenziamento.