Il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, è sospettato di aver ottenuto una serie di dati rubati al computer di un dipendente della Kroll, l’agenzia per le investigazioni, al tempo della dura lotta per aggiudicarsi il controllo di Brasil Telecom. In aggiunta, rimane ancora aperta l’inchiesta per associazione per delinquere finalizzata all’hackeraggio, e al dossieraggio, e quella per corruzione internazionale. Il reato contestato venerdì esclude comunque il ruolo di mandante e complice per il numero 1 di Pirelli.
I dati cui abbiamo fatto riferimento sarebbero stati prelevati – ricorda il quotidiano La Repubblica – “con un’operazione di hackeraggio dagli uomini della security Telecom nel 2004 in un hotel di Rio de Janeiro, in Brasile. I file e i dati, “sarebbero stati illegalmente intercettati e poi sottratti alla Kroll” e Tronchetti sarebbe stato informato della natura di tali dati “da Giuliano Tavaroli (ai tempi a capo della Security Telecom n.d.r.), il quale dopo averli memorizzati in un cd provvedeva previo specifico accordo con Tronchetti Provera, e dietro suo specifico consenso avvenuto alla presenza degli avvocati Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli, a spedirli alla segreteria di Tronchetti Provera in forma anonima, che lo faceva poi pervenire alla Security”.
Insomma, una vicenda già di per sé molto complessa, avvenuta nel mezzo della battaglia per il controllo di Brasil Telecom.
Per quanto concerne le altre indagini, aggiunge poi il quotidiano, rimangono aperte quelle sugli altri presunti reati contestati a Tronchetti Provera, e cioè “corruzione per i 26 milioni di euro pagati come consulenze dalla Telecom tra il 2002 e il 2006 al mediatore brasiliano Naji Nahas e inseriti in contabilità in una posta chiamata “conto del presidente” e concorso in intrusioni informatiche per le violazioni realizzate dagli stessi membri della security che si inserirono, tra gli altri, nei pc del giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti e dell’allora amministratore delegato di Rcs, Vittorio Colao. Tuttavia, la contestazione del reato di ricettazione porterebbe a escludere la complicità e il ruolo di mandante a carico di Tronchetti Provera”.