La crescita esponenziale dei giovani agricoltori

 L’agricoltura italiana sta diventando sempre più giovane: i lavori collegati al settore primario attirano parecchio di questi tempi, dall’allevamento degli animali fino alla produzione di birra e vino e il fatto che gli imprenditori agricoli di età più bassa sia avvenuto per la prima volta negli ultimi dieci anni è più che significativo. Il dato in questione è stato messo in luce a Cernobbio nel corso del Forum Coldiretti, il primo salone dedicato appositamente ai nuovi mestieri dell’agricoltura. Ebbene, nel corso del secondo trimestre di quest’anno (il periodo compreso tra i mesi di aprile e giugno per la precisione), le imprese individuali gestite e condotte da giovani e iscritte alle Camere di Commercio sono aumentate di 4,2 punti percentuali.

Questa esperienza sta dunque avendo successo, ma si potevano intuire certe tendenze con i sondaggi e le ricerche più recenti. In particolare, la stessa Coldiretti ha accertato come la fascia di età compresa tra i diciotto e i trentaquattro anni abbia manifestato l’interesse a gestire un agriturismo invece che trovare un’occupazione in banca (il 50% del campione preso in esame) o anche in una grande multinazionale, senza dimenticare che ben il 28% degli italiani sarebbe disposto a cambiare la sua occupazione con una agricola, a causa della vita più sana e della maggiore autonomia di cui si gode.

D’altronde, da diverso tempo a questa parte si è sviluppata la coltivazione come vero e proprio hobby redditizio, con moltissime persone che si cimentano nei lavori su appezzamenti di terreni. In aggiunta, la cura degli orti e del giardinaggio non sono ancora passati di moda. Gli italiani stanno tornando alla terra in tempo di crisi, con gli istituti agrari che sono riusciti addirittura ad aumentare il loro numero degli iscritti di ben undici punti percentuali, a scapito di licei e altri istituti. Riusciranno questi giovani imprenditori a rigenerare il settore e a farne un cardine della ripresa economica?

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