Gli acquisti online stanno beneficiando da diverso tempo di un importante boom, ma i problemi e le difficoltà sono sempre dietro l’angolo: le criticità più frequenti sono note, vale a dire la mancata consegna della merce, i difetti della stessa, i limiti imposti al diritto di recesso e le truffe vere e proprie. Non è un caso, quindi, se nell’ultimo biennio i Centri Europei Consumatori hanno dovuto gestire ben 31mila reclami complessivi proprio per tale motivo. Si tratta di un totale che impressiona, anche perché si cerca di fare di tutto per tutelare i consumatori e invece i casi ambigui continuano a verificarsi. I reclami maggiormente diffusi sono quelli relativi ad aziende di nazionalità tedesca e britannica, mentre i clienti che sono più attivi nel contestare sono senza dubbio i francesi.
Tutti questi dati sono contenuti nell’ultimo Rapporto sul Commercio Elettronico, un dossier che è stato reso noto nel corso della giornata odierna a Bruxelles. Come bisogne interpretare un quadro di questo tipo? Anzitutto, occorre specificare come il commercio online sia un’attività tutta particolare: il fatto che le aziende della Germania e dell’Inghilterra siano quelle che hanno ricevuto più reclami in assoluto non vuol dire che si sta parlando dei gruppi meno seri, ma semplicemente che nelle due nazioni appena menzionate l’e-commerce non è ancora sviluppato come in altre parti.
La percentuale conquistata dai paesi in questione si aggira intorno al 20%, mentre l’Italia si è fermata al 5%. Gli altri consumatori che hanno reclamato in misura maggiore sono gli spagnoli, gli austriaci, i belgi, gli italiani e i tedeschi. Il problema riscontrato più di frequente è senza dubbio la mancata consegna della merce, seguito a ruota dai difetti della stessa e dalla mancata corrispondenza tra descrizione e realtà. Il rapporto, infine, ha precisato i consigli utili per acquistare in maniera sicura sul web, rivolgendosi anche ai commercianti e ricordando loro gli obblighi principali.