Kepler ha innalzato il target price di Mediolanum trascinandolo da 4 euro a 4,5 euro, con un rating buy. Il broker ha anche rivisto al rialzo le stime del periodo 2012 – 2014, generando ottimismo sui mercati azionari, utile per far fruire all’istituto di credito una meritata boccata d’ossigeno in termini di capitalizzazione di mercato. Ma vediamo quali sono le principali considerazione formulate dagli analisti, e in che modo le prospettive della banca, nel breve medio termine, potrebbero subire un piacevole sviluppo.
La revisione per il triennio in corso parla piuttosto chiaro: incremento dell’8 per cento dei ricavi, del 19 per cento del risultato operativo e del 21 per cento dell’Eps, di cui il 39 per cento nel 2012 e il 13 per cento nel successivo biennio. Alla base di questa review al rialzo la migliore valutazione da parte degli investimenti al fair value, un più elevato margine di interesse 2012 e minori commissioni ricorrenti nel successivo 2013 – 2014.
“Ora gli esperti di Kepler si aspettano che il 2012 si chiuderà con un utile netto di 383 milioni di euro (302 milioni di euro rettificato per la valutazione degli investimenti), mentre stimano 290 milioni di euro per il 2013” – afferma l’edizione online di Milano Finanza – “Non considerano perdite di valore mentre, a loro avviso, è possibile una svalutazione del 3,44% della quota di Mediobanca (10,9 euro per azione contro l’attuale prezzo delle azioni di 4,5 euro): una svalutazione di un euro per azione comporta una perdita di 30 milioni. Nel terzo trimestre si aspettano un utile netto di 106 milioni di euro a fronte della perdita netta di 36 milioni nel terzo trimestre 2011 o 89 milioni prima della valutazione degli investimenti al fair value (50 milioni di euro nel terzo trimestre 2011). Secondo gli esperti di Kepler commissioni di performance elevate (52 milioni di euro) e un forte margine di interesse (70 milioni) possono guidare la crescita dei ricavi del 28% su base annua a parità di perimetro, mentre i costi possono crescere dell’1% su base annua a causa di maggiori costi di distribuzione”.
Per quanto concerne l’utile netto dei primi nove mesi, incremento a 323 milioni di euro.