È sicuramente positiva la terza trimestrale 2012 per Deutsche Bank. La prima banca tedesca per capitalizzazione ha infatti chiuso il periodo con un utile netto di 755 milioni di euro, con una flessione di soli 2,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011 (ex 777 milioni di euro), con tax rate superiore. Il risultato è stato ad ogni modo in grado superare abbondantemente le stime degli analisti, che avevano puntato ad un utile pari a circa 704 milioni di euro per azione. I ricavi netti sono invece cresciuti del 18 per cento a 8,7 miliardi di euro.
“Ottima” – commenta Milano Finanza a margine della pubblicazione dei dati dell’istituto tedesco – “la performance del settore trading e investment banking, il cui fatturato ha registrato un incremento del 65% a 4,3 miliardi di euro. E’ poi proseguito il rafforzamento patrimoniale con il Core Tier 1 migliorato al 10,7% dal 10,2%. La banca ha inoltre rivisto al rialzo il numero di posti di lavoro che verranno tagliati entro la fine dell’anno: salgono da 1.900 a 1.993. Quanto all’esposizione ai titoli di Stato italiani Deutsche Bank l’ha mantenuta stabile nel terzo trimestre intorno a 2,5 miliardi di euro dopo il forte aumento del 29% nel trimestre precedente. L’Italia, il primo mercato per Deutsche Bank a livello europeo (Germania esclusa), ha visto crescere soprattutto il retail con 40 nuovi sportelli negli ultimi due anni e altre aperture previste per la fine dell’anno”.
Gli analisti di Credit Suisse sottolineano come “nel complesso, i risultati sono stati migliori del previsto grazie alla forte performance dell’investment banking. Il titolo si muove sulla scia di questo, anche se con un Rote del 6-8% manteniamo il rating underperform con un target price a 27 euro. Infatti Ubs rimane la nostra prima scelta in ambito Ue”.
Su fronte patrimoniale, il gruppo punta a un ratio Basilea 3 al 7,2 per cento per fine anno, con 25 miliardi di euro di riduzione delle attività ponderate per il rischio.