Il primo Atlante Censis della Domanda Immobiliare, il quale è stato presentato nel corso della giornata di ieri a Roma, ha avuto il merito di illustrare le principali tendenze relative al real estate nel 2012: quanto è emerso dal documento in questione è facilmente immaginabile, dato che nell’anno della crisi sono poco più di 900mila le famiglie italiane che hanno intenzione di acquistare una casa, un numero decisamente inferiore rispetto al totale dello scorso anno (1,4 milioni per la precisione). Questo vuol dire che il crollo è una realtà concreta, un fenomeno che ha cominciato a produrre i primi effetti cinque anni fa. Non si tratta tanto di un cambiamento di abitudini, ma più che altro di una presa di coscienza con le difficoltà economiche attuali.
L’Atlante del Centro Studi Investimenti Sociali è uno strumento molto utile per gli operatori del settore, in quanto consente di analizzare le dinamiche recenti e future della domanda residenziale. Giusto un anno fa, il 57% delle famiglie sono state capaci di acquistare casa, mentre nel 2012 la percentuale è scesa fino al 46%, un calo che si riferisce, in primis, ai capoluoghi di regione. In particolare, le maggiori domande residenziali riescono ancora a resistere a Roma e a Milano, mentre quella di Napoli risulta essere più lontana.
In aggiunta, dettaglio non certo trascurabile, nell’80% dei casi l’acquisto è stato effettuato da soggetti che sono già proprietari di immobili. Per quel che riguarda poi la tipologia di immobile selezionato, a farla da padrona è stato l’edificio nuovo o ristrutturato, senza dimenticare che il 40% delle persone coinvolte ha richiesto una efficienza energetica di classe A oppure B, dunque molto alta. Oltre a questa “fotografia”, bisogna considerarne anche un’altra, ovvero quella che raffigura la casa come un vero e proprio problema sociale: le difficoltà principali consistono nel rischio di esclusione abitativa per alcune famiglie e negli sfratti.