L’agenzia di rating Fitch viene considerata quella meno importante nella “triade” in cui sono presenti anche Standard & Poor’s e Moody’s: in realtà, la società americana è stata davvero poco tenera oggi nel valutare il settore assicurativo del nostro paese. In base a questo giudizio, infatti, l’uscita dalla crisi non avverrà neanche nel 2013, bisognerà attendere ancora del tempo. L’analisi accurata del comparto ha portato a questa valutazione così negativa, con un motivo ben preciso. In effetti, secondo Fitch è l’esposizione troppo accentuata al debito governativo a determinare tutto questo, visto che le assicurazioni italiane dipendono inevitabilmente dalla salute finanziaria del paese.
Tra l’altro, come ha chiaramente affermato Federico Faccio, senior director per Fitch (settore assicurativo), le prospettive per il futuro non possono che essere deboli e negative. I consumatori non hanno molto denaro da spendere per i prodotti del settore, senza dimenticare che la concorrenza esercitata dagli istituti di credito sta diventando sempre più pressante per quel che concerne il mercato del risparmio e delle assicurazioni non-life. Le difficoltà maggiori sono quelle vissute dal ramo vita: in questo caso, bisogna tenere in considerazione i rischi relativi al credito e ai tassi di interesse, dato che si ha a che fare con delle gestioni separate.
Lo scorso anno, tra l’altro, si è caratterizzato per i numerosi riscatti, ma questa tendenza non deve stupire più di tanto: i consumatori italiani preferiscono ancora incassare i premi, per poi investire il denaro ottenuto in altri strumenti finanziari, in primis i titoli di Stato che sono in grado di garantire i maggiori rendimenti. Non se la passa meglio nemmeno il ramo danni. In pratica, la Rc Auto non beneficia più del precedente ciclo positivo e Fitch è convinta che le richieste di risarcimento non miglioreranno. La concorrenza molto forte del settore e il ridimensionamento progressivo del reddito a disposizione delle famiglie hanno fatto il resto.