Tre è il numero perfetto per antonomasia, dunque si può usare lo stesso aggettivo per l’ultima sanzione amministrativa che è stata comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per alcune pratiche commerciali scorrette: nel dettaglio, i 180mila euro di multa si riferiscono a nomi famosi per quel che concerne i finanziamenti, vale a dire Compass, Linea ed Equilon. Tutte e tre le aziende si sono rese protagoniste di prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi, dimenticando però una delle cose più importanti, vale a dire l’informazione dei consumatori circa la sottoscrizione dei contratti.
In effetti, quest’ultima operazione includeva anche la richiesta di concessione di una carta di credito revolving a tempo indeterminato. Le carte in questione sarebbero state emesse e inviate ai consumatori coinvolti, anche parecchio tempo dopo la sottoscrizione dei finanziamenti, ma in assenza di informazioni chiare e inequivocabili e soprattutto del consenso. Lo schema del contratto che è stato posto in essere era preciso: si partiva infatti, presso le filiali della compagnie menzionate in precedenza, con un prestito personale (la linea di credito per la precisione), la sottoscrizione del contratto e la presa d’atto della facoltà del professionista di concedere una linea di credito con la carta, senza la richiesta di una approvazione preventiva. La sottrazione dalla richiesta della revolving era praticamente impossibile, dunque la sanzione si è basata anche e soprattutto su tale circostanza.
L’Antitrust ha spiegato nel dettaglio i comportamenti di Compass, Linear ed Equilon: in particolare, gli atteggiamenti in questione non sono certo stati improntati alla diligenza dal punto di vista professionale, come sarebbe necessario da qualsiasi attore del comparto finanziario. Tra l’altro, la completezza e la chiarezza delle informazioni da fornire alla clientela non può che essere rigorosa, evitando qualsiasi asimmetria tra gli operatori economici e i consumatori, alla luce della materia tanto complessa e difficile e della scarsa conoscenza che spesso caratterizza il pubblico.