Gli ultimi dati messi in luce da una ricerca dell’associazione dei consumatori Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) sul comparto immobiliare sono un brutto e doloroso pugno nello stomaco: secondo questa indagine, infatti, nel 2012 i pignoramenti dovrebbero essere aumentati di quasi ventitré punti percentuali rispetto a un anno fa. In questa maniera, l’incremento complessivo nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012 è stato pari a ben il 100%. L’Adusbef ha raccolto le sue informazioni presso i tribunali più importanti del nostro paese alla data dello scorso 30 settembre, cercando di proiettarli alla fine dell’anno.
Le abitazioni che hanno sopportato la sorte di essere mandate all’asta in questi dodici mesi sono centomila, un numero davvero impressionante. Volendo essere ancora più precisi, i pignoramenti sono saliti nel giro di un anno da 37.347 a 45.859 unità, vale a dire con un incremento di oltre 8.500 case (+22,8% per la precisione). La percentuale più preoccupante è stata registrata a Prato (+50,7% e 108 pignoramenti in più), seguita a ruota da Bolzano (+44,3%). Il “podio” viene poi completato da Cagliari, i cui pignoramenti ed esecuzioni immobiliari hanno subito un aumento superiore al 41%. Il quarto posto è occupato da Roma, (+32,6%), proseguendo fino al decimo posto con Torino, Como, Taranto, Modena, Monza e Lecce (città ultima in questa top-10, ma con una percentuale non certo indifferente).
Se però si esaminano i dati in termini assoluti, il discorso è diverso. In tal caso, infatti, Milano risulta essere la città italiana con il maggior numero di questi provvedimenti: la Madonnina del Duomo ha assistito a un incremento pari a 918 pignoramenti in un anno (+195). La percentuale più bassa in questo senso, al contrario, è quella di Napoli (meno del 13%). Come ha sottolineato il numero uno dell’associazione, il senatore Elio Lannutti, la somma degli aumenti dal 2006 ad oggi è molto vicina a un +140% che dice praticamente tutto.