La Germania ha finalmente dato il proprio sostanziale via libera al pacchetto di aiuti – il terzo – in favore della Grecia. Un’azione che dovrebbe permettere ad Atene di far calare il debito al 124 per cento del Pil entro il 2020. Tuttavia, Berlino ricorda altresì come le concessioni saranno possibili solo ed esclusivamente mediante la garanzia delle riforme: il prossimo appuntamento è così rinviato a lunedì prossimo, quando l’Eurogruppo valuterà il programma di buyback, ovvero il riacquisto dei titoli di Stato emessi dal Paese.
Non è un caso che, prima del voto, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, abbia voluto ribadire che “resta il principio delle condizioni per la Grecia: per Atene è possibile avere delle concessioni solo se porta avanti le riforme passo dopo passo in modo coerente”. Un avviso, più o meno esplicito, ai social democratici.
E poco dopo il capogruppo Frank-Walter Steinmeier ha voluto rassicurare i greci e l’Europa intera ricordando che “non pianteremo i greci in asso. Manteniamo le nostre responsabilità, ritenendo che l’integrazione europea per noi non abbia prezzo” (pochi giorni fa abbiamo invece parlato della crisi spagnola).
Intanto, procede a passo spedito il ritmo di lavoro per lunedì prossimo, quando l’Eurogruppo dovrà valutare il programma di buy back di Atene, ovvero l’operazione complessa di riacquisto dei titoli di Stato, al fine di valutare l’impatto sulla riduzione del debito.
Secondo quanto sta trapelando in queste ore, il Fondo Monetario Internazionale avrebbe bisogno di altro tempo per poter effettuare ulteriori calcoli e vedere esattamente quanto vale il programma complessivo e, attraverso tali dati, richiedere al proprio board amministrativo di deliberare gli aiuti. Il rischio è, a questo punto, che il buy back abbia risultati molto inferiori alle aspettative, lasciando pertanto aperti i margini di una nuova riunione dell’Eurogruppo e un grande, conseguente punto interrogativo, considerando che non vi sono ancora piani specifici per tale ipotesi.