È il Mozambico il paese in cui l’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) sta ottenendo gli ultimi importanti successi dal punto di vista esplorativo: in effetti, i pozzi Mamba Sud 2 e Coral 2 si trovano proprio nella nazione africana e le loro scoperte hanno consentito alla multinazionale fondata da Enrico Mattei di far aumentare le risorse di gas fino a 170 miliardi di metri cubi. Si tratta dell’Area 4 del complesso di Mamba, con i pozzi in questione che rappresentano il sesto e il settimo in assoluto a beneficiare di una perforazione con successo nel permesso. I volumi complessivi della stessa area, tra l’altro, sono molto vicini ai duemila miliardi di metri cubi, tanto è vero che la quota complessiva stimata dall’Eni dovrebbe arrivare fino a 2.115 miliardi.
Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il pozzo Mamba Sud 2 ha subito una perforazione fino a 1.918 metri di acqua, con una profondità totale di ben 4.300 metri: la scoperta, inoltre, ha consentito di capire come ci sia una comunicazione idraulica ben precisa in tal senso. Il test di produzione, poi, ha permesso al pozzo di erogare il gas con parametri interessanti (si parla già di una portata pari a quattro milioni di metri cubi).
Coral 2 non ha ancora beneficiato dello stesso test, ma si sa che la perforazione ha riguardato poco meno di duemila metri d’acqua, per una profondità complessiva di 4.725 metri. Il gas in questione è stato valutato di ottima qualità e di età eocenica (l’Eocene è l’epoca geologica che va dai cinquantasei ai trentaquattro milioni di anni fa). A questo punto, Eni focalizzerà la propria attenzione su altri due pozzi, vale a dire Coral 3 e Mamba Sud 3, in modo da rendere più complete le scoperte. L’operatività del colosso energetico in questa Area 4 prevede una joint venture (con quote più basse) insieme a Galp Energia, Kogas e Enh.