Deutsche Bank rischia di finire al centro di una bufera miliardaria. Secondo tre ex dipendenti, che ora hanno denunciato la vicenda che andiamo a raccontare alle autorità statunitensi (compreso l’occhio vigile della Sec), l’istituto di credito tedesco, uno dei principali del vecchio Continente, avrebbe sottostimato il valore di un maxi derivato, evitando in tal modo di essere ricondotta all’interno del recinto degli istituti di credito sostanzialmente salvati dallo Stato.
Secondo le accuse dei dipendenti – prontamente smentite da Deutsche Bank – la banca tedesca avrebbe nascosto perdite per 12 miliardi di dollari durante la prima fase della crisi finanziaria (fino al 2009), evitando il rischio di dover ricorrere agli aiuti di Stato per poter rinforzare i requisiti di patrimonialità.
A render nota l’intera storia è stato, poco fa, il Financial Times, secondo cui la banca tedesca sarebbe stata destinataria di tre denunce tra loro indipendenti, avanzate trai l 2010 e il 2011. Sempre secondo le accuse le perdite sarebbero legate in maniera diretta alla sotto esposizione – nei bilanci – di un maxi contratto derivato dal valore di 130 miliardi di dollari di valore nominale. La sua iscrizione a un valore non di mercato sui libri contabili, avrebbe così condotto alla sottostima di una perdita da 12 miliardi di dollari che, nel caso di una verifica di congruità, avrebbe dovuto comportare l’intervento dello Stato per il salvataggio della banca.
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, dal canto suo l’istituto di credito tedesco ha dichiarato come le denunce in questione siano provenienti da persone “che non hanno diretta concoscenza dei fatti, o responsabilità dei medesimi, o ancora in possesso di informazioni o fatti-chiave”. La banca ha in ogni caso affermato che “continuerà a cooperare a a tutto campo con la Sec” per far luce sulla vicenda.
Tra i tanti nostri approfondimenti su Deutsche Bank e sul suo andamento recente, vi consigliamo di leggere la nostra analisi sull’ultima trimestrale.