Terremoto in casa Deutsche Bank. I vertici dell’istituto di credito tedesco sono stati accusati di frode fiscale e riciclaggio di denaro. Indagini che hanno prodotto 5 ordini di arresto e 25 indagati, tra cui anche i “pesanti” nomi del co-presidente Juergen Fitschen, e del responsabile finanziario del consiglio di amministrazione, Stefan Krause. Ma cerchiamo di vederci più chiaro in questa complessa vicenda, che potrebbe avere seri risvolti per le attività del gruppo bancario il quale – ovviamente – cerca di smentire qualsiasi forma di comportamento incongruo.
L’inchiesta condotta è relativa a episodi risalenti a tre anni fa. In merito, gli inquirenti ipotizzano un caso di frode fiscale per centinaia di milioni di euro nell’ambito di una compravendita di certificati di emissione di Co2. Secondo l’istituto di credito, tuttavia, non vi sarebbe alcun mistero: “La banca ha corretto volontariamente quel documento. Diversamente dalla procura la Deutsche Bank sostiene che la correzione sia stata fatta tempestivamente” – afferma l’istituto in una nota, per poi precisare che – “la banca collabora pienamente con le istituzioni per le indagini” (vedi anche un nostro precedente e recente approfondimento su altre indiscrezioni che starebbero coinvolgendo la banca tedesca: Deutsche Bank nasconde perdite?).
I capi di accusa sono comunque molto pesanti e spaziano dalla frode fiscale al riciclaggio, passando per il tentato occultamento delle prove. Accuse che le forze dell’ordine avevano già supportato mediante delle indagini a sorpresa nel 2010, che erano state collimate con la comparizione di sei clienti dinanzi ai giudici. La clientela aveva poi ammesso di aver partecipato a un commercio internazionale di certificati evadendo 250 milioni di euro.
Il terremoto si è ovviamente tradotto in uno scandalo mediatico particolarmente rilevante, con Spiegel che ha titolato “Il lato oscuro della Deutsche Bank”. Nell’approfondimento editoriale si ricorda altresì come l’istituto di credito sia coinvolto anche nello scandalo Libor e nella sospetta manipolazione dell’Euribor.