Di recente c’è stata la firma che ha visto coinvolte alcune sigle sindacali e Federcasse, vale a dire la federazione italiana che raggruppa le banche di credito cooperativo, le casse rurali e quelle artigiane: ebbene, si è giunti finalmente all’ultima fase di queste trattative estenuanti, visto che sono durate ben quattordici mesi. La firma ha riguardato nello specifico l’accordo sul rinnovo del contratto nazionale per quel che concerne i circa 36mila dipendenti di questi istituti di credito. Si può sperare in un futuro migliore? Cerchiamo di capire che cosa sono riusciti a conquistare. Nel dettaglio, i lavoratori coinvolti potranno contare su un aumento medio di stipendio pari a 170 euro a regime.
In aggiunta, questo importo sarà pagato a scaglioni, a partire dal prossimo mese di giugno e per una durata complessiva di un anno (il termine è previsto per il mese di giugno del 2014); restano fermi, comunque, i conguagli per quel che concerne l’anno che sta terminando, da perfezionare nei primi mesi del 2013. Ma le novità non sono solamente queste. In pratica, non si può non fare riferimento all’istituzione del fondo per la nuova occupazione. Un apposito ente bilaterale è stato incaricato della gestione vera e propria, con degli obiettivi ben precisi da raggiungere: si tratta, infatti, della stabilizzazione dei lavoratori in stato di precarietà, oltre al mantenimento dei livelli attuali dal punto di vista occupazionale.
Le organizzazioni sindacali che sono intervenute si sono impegnate a un fondamentale contributo in relazione a questo strumento così importante: i dirigenti provvederanno al suo finanziamento con una quota di salario fisso pari allo 0,125%, mentre quella del salario incentivante e variabile è dello 0,375%. Non vi sarà invece nessun tipo di costo per la contribuzione a carico dei lavoratori. Il dibattito più acceso è stato senza dubbio quello relativo al premio di risultato, con una scelta finale di una incisione delle perdite su crediti solo per il 30%.