Monte dei Paschi di Siena è riuscita a concludere proprio nel corso della giornata di ieri la vendita della propria quota di partecipazione relativa a Biverbanca alla Cassa di Risparmio di Asti: si tratta, nello specifico, di una percentuale pari al 60,42% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli, confluita ora direttamente nell’istituto di credito astigiano. L’annuncio ufficiale da parte della banca senese ha messo in luce anche altri dettagli. In particolare, l’intera cessione ha preso in esame quasi 209 milioni di euro e già sono stati calcolati i possibili benefici.
Secondo la Rocca Salimbeni, infatti, Monte dei Paschi sarà in grado di ottenere un effetto a conto economico che è quantificabile in venticinque milioni di euro, con gli aggiustamenti che verranno posti in essere tenendo conto dei parametri finanziari. Si conoscono perfino gli effetti sul coefficiente Tier 1, vale a dire la componente primaria del capitale: per il gruppo toscano si tratta di dieci punti base. Non è un caso che Biverbanca sia stata “conquistata” dalla Cassa di Risparmio di Asti, in quanto la maggior parte delle sue filiali (ben 116 su 122 per la precisione) si trovano proprio in territorio piemontese.
Monte dei Paschi sta vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia e operazioni come quella che si è appena descritta servono proprio a far ritrovare l’ossigeno perduto. Questa grana relativa a Biverbanca è stata sbrigata in maniera molto rapida. L’acquisizione della quota era avvenuta diverso tempo fa direttamente da Intesa Sanpaolo. Già alla fine dell’estate si era parlato dell’opzione astigiana, ma poi era seguita una fase di stallo a causa della proposta di scindere le quote della Banca d’Italia che sono detenute dalla Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (2,1%). A ottobre, poi, CariAsti ha accettato la proposta senese di modificare il contratto e con la giornata di ieri si è concluso il tutto.