I problemi di liquidità affliggono quotidianamente oltre 3 milioni di imprese, pari al 70% del totale. Ad affermarlo è la Cgia di Mestre, che attraverso le parole del suo segretario, Giuseppe Bortolussi, ricorda come “i problemi legati ai ritardi nei pagamenti sono all’origine di una moltitudine di problemi che le piccole imprese devono affrontare”. Ma con l’entrata in vigore della recente direttiva europea sui termini di pagamento, riuscirà finalmente a cambiare qualcosa?
Nell’attesa di comprendere in che modo impatteranno le norme europee, i dati statistici rilevati dalla Cgia sono quanto meno impietosi, visto e considerato che nelle ipotesi di transazioni commerciali con le altre imprese i giorni medi necessari per incassare le fatture sono 96, e che nei confronti della pubblica amministrazione si arriva addirittura ai 180 giorni (vedi anche Fallimenti imprese 2012).
“Dall’1 gennaio” – ricordava Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – “si hanno pagamenti certi e questa anomalia tutta italiana, che colpisce soprattutto le piccole e micro imprese, dovrebbe finalmente terminare. Infatti, i contratti stipulati dopo il primo dell’anno saranno disciplinati dal decreto legislativo 192 che recepisce la Direttiva europea contro il ritardo dei pagamenti. Una novità che obbliga il committente a pagare entro 30 giorni dal ricevimento della merce o dall’emissione della fattura. Salvo accordi tra le parti, il pagamento può slittare sino a 60 giorni, e in casi eccezionali superare anche quest’ultima soglia”. Insomma, secondo Bortolussi la direttiva introduce una tutela a un principio fondamentale: “Chi lavora deve essere pagato in tempi certi e ragionevoli. Chi, invece, non rispetta gli accordi subirà delle sanzioni economiche di tutto rispetto” (vedi anche Prestiti per pagare le tasse in crescita).
Ciò che è altrettanto vero è che negli ultimi anni di crisi i problemi legati ai ritardi nei pagamenti hanno contribuito a sollevare una lunga serie di problemi in capo alle piccole imprese. La contrazione nell’erogazione del credito avvenuta nei tempi a noi più recenti, e la dilatazione dei tempi con i quali le imprese vengono pagato dai clienti, sono concause determinanti la chiusura di molte attività.