Se vi state domandando quali siano stati i manager peggiori del 2012, una pronta risposta può esser ben fornita da Bloomberg Businessweek, che ha riportato una statistica curata da Sydney Finkelstein, professore al Dartmouth College Tuck School of Business. Tra i maggiori flop figurano Rodrigo Rato, recente dimissionario da presidente di Bankia, e Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e protagonista – suo malgrado – della deludente quotazione della propria compagnia sui listini americani.
In particolare, ricorda il quotidiano Milano Finanza, Rato, ex ministro delle finanze iberico ed ex direttore generale dell’Fmi, è rientrato nella classifica dei manager flop del 2012 poiché “caduto nella rete di indagini per frode fiscale e appropriazione indebita in relazione al crollo di Bankia che ha comportato l’intervento del governo spagnolo per garantirne il salvataggio. Rat ha lasciato un buco nell’istituto bancario da oltre 3 miliardi di euro” (vedi anche Crisi banche spagnole peggiore del previsto).
Per quanto invece riguarda il suo compagno di sventure, Mark Zuckerberg, la ricerca gli imputa un “ego eccessivo” che lo conduce a prendere troppo spesso decisioni sbagliate e che fa pensare ai mercati finanziari che il giovane CEO non abbia le capacità per guidare una grande azienda quotata in Borsa.
Non solo. “Tra gli altri manager flop” – ricorda ancora il quotidiano MF nell’edizione del 2 gennaio – “c’è Brian Dunn, 51enne fondatore e ceo di Best Buy che ha rassegnato le dimissioni ad aprile dopo che è balzata agli onori delle cronache la sua relazione extraconiugale con un’impiegata ventinovenne; Dunn non è in classifica per la scappatella, ma perché il prezzo delle azioni Best Buy è crollato (da 27,5 dollari di inizio 2012 a 11,20 dollari), dopo che la società ha perso quote di mercato a vantaggio di concorrenti più agili. C’è poi Aubrey McClendon, l’ex amministratore delegato di Chesapeake Energy. Secondo l’agenzia Reuters, McClendon ha attinto dalle casse della società per cui lavorava più di 1,1 miliardi dollari in tre anni, avrebbe fatto uso ripetutamente del jet aziendale a fini personali e avrebbe stipulato a nome dell’azienda un contratto di sponsorizzazione a favore degli Oklahoma City Thunder, che è la squadra di basket di sua proprietà” (vedi anche Patrimoni più ricchi del 2012).