Il comune di Vigevano non ha voluto perdere tempo e si è fatto avanti con richieste ben precise nei confronti della Banca Popolare di Sondrio: la giunta lombarda pretende infatti un anticipo sostanzioso di Tesoreria, vale a dire un importo pari a sette milioni di euro, il quale dovrà essere estinto entro e non oltre il 31 dicembre di quest’anno (fra un anno esatto dunque). In aggiunta, il tasso passivo sull’utilizzo dell’anticipo in questione verrà diminuito di 0,10 punti, con il consueto calcolo che avverrà sull’Euribor a tre mesi. Si tratta della naturale conseguenza dell’ultimo bando per la gestione del servizio che è andato completamente deserto. In pratica, il comune della provincia pavese ha intenzione di cautelarsi con una delibera piuttosto chiara.
La somma non è certo di poco conto, ma secondo il segretariato generale si tratta di un limite massimo a cui si potrebbe arrivare in una eventualità estrema. Nel dettaglio, la giunta non vuole rischiare l’autorizzazione dei pagamenti senza aver ottenuto prima delle entrate. Non è detto comunque che questa anticipazione serva a tutti i costi, ad esempio con gli stipendi dei dipendenti e dei fornitori saldati non ce ne sarà bisogno. La situazione di Vigevano è molto particolare.
In effetti, alla fine dello scorso mese di dicembre tutti i pagamenti dei fornitori avevano subito un congelamento in via temporanea, a causa della vendita mancata dell’area della Brughiera. Il blocco in questione ha impedito a ben due milioni di euro di confluire nelle casse del comune. C’è pur sempre il patto di stabilità che rappresenta un limite alla cassa, ma l’organizzazione con la ragioneria è stata assicurata in regola. Tra l’altro, anche lo scorso anno vi fu una richiesta simile da parte dell’ente, ma poi si è evitata l’anticipazione e i conti del comune non sono finiti in rosso. Ora occorrerà attendere qualche giorno per capire gli sviluppi successivi.