Per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il “matrimonio” tra Luxottica e Salmoiraghi & Viganò s’ha da fare: in pratica, l’Antitrust ha fornito il suo assenso per quel che concerne l’ingresso del colosso veneto degli occhiali nel capitale della spa milanese. Tutta l’operazione si basa sullo sfruttamento di una quota di minoranza da parte della compagnia di Agordo. L’ente di Piazza Verdi ha reso nota questa sua decisione attraverso una opportuna segnalazione sul bollettino settimanale. Come ha sottolineato l’authority, è previsto che Luxottica partecipi a un importante aumento di capitale di Salmoiraghi & Viganò, così da potere ottenere la detenzione di una quota azionaria che sia compresa tra il 36,04 e il 49,9%.
La holding del gruppo lombardo (la denominazione è praticamente la stessa) potrà ancora beneficiare della proprietà della quota che rimane e che è compresa a sua volta tra il 51,1 e il 63,96%. L’accordo è strategico: in effetti, Luxottica avrà la possibilità di acquisire i diritti di veto sulle decisioni dell’azienda, da aggiungere a quelli che di solito vengono conferiti agli azionisti di minoranza, vale a dire l’approvazione del bilancio preventivo a cadenza annuale, quella del piano aziendale triennale, delle delibere che riguardano la sostituzione, la concessione oppure la revoca di poteri per quel che concerne l’attuale ruolo di amministratore delegato.
Ma le intese fra gli azionisti delle due società non sono solamente questi. In effetti, è previsto anche che la Salmoiraghi e Viganò Holding dia in concessione a Luxottica una opzione relativa all’acquisto pe ciò che rimane del pacchetto azionario di S&V; l’opzione stessa potrà essere esercitata in una fase successiva a quella di approvazione del bilancio del 2016. Nell’ipotesi in cui Luxottica decidesse di non esercitare l’opzione, allora la holding potrà contare sulla possibilità di acquistare nuovamente i titoli azionari sottoscritti dalla società di Agordo, per poter controllare in esclusiva la società obiettivo.