Manca poco, pochissimo, al varo del nuovo contratto Fiat. Tra martedì e giovedì vi saranno gli incontri tra i sindacati e le altre parti in causa, al fine di cercare lo scioglimento dei nodi ancora stretti. L’azienda ha per il momento offerto un aumento di 40 euro lordi legati alle presenze, con una durata del contratto pari a un anno, considerata la delicatezza e l’incertezza della situazione, e al crollo del mercato automobilistico vissuto nel corso del 2012.
“Una ipotesi” – affermava Marina Cassi sull’edizione online de La Stampa – “a cui il sindacato alla fine molto probabilmente acconsentirà anche se rimane una rinuncia che qualche turbamento lo crea perchè i contratti sono da sempre triennali e di tre anni è la durata di quello nazionale dei metalmeccanici appena rinnovato con Federmeccanica. Ma tant’è; l’idea è che in una situazione difficile come quella attuale sia meglio prendere «pochi» euro maledetti e subito e rinviare a tempi migliori una contrattazione triennale. Potrebbe accadere che si faccia un accordo ponte per il 2013 per poi ridisegnare a fine anno gli aumenti per il 2014 e il 2015 e le partite normative magari in una situazione di crisi meno dura” (vedi anche Previsioni mercato auto).
Un altro nodo difficile da sbrogliare potrebbero essere i 103 euro lordi parte dei vecchi integrativi, già pagati nel 2012. Se non ricontrattati, quegli euro potrebbero sparire dalla busta paga di gennaio. “Negativo non è l’atteggiamento di Ferdinando Uliano della Fim. Apprezza che «dopo tre mesi l’azienda abbia fatto una proposta sul salario, anche se ci sono ancora aspetti problematici da risolvere». Il dirigente Fim è sostanzialmente d’accordo sull’ipotesi di contratto di un anno: «Credo che visti i 32 milioni di ore di cassa integrazione si possa ragionare su un rinnovo annuale, come proposto dall’azienda»” – continuava il quotidiano torinese (vedi anche Fiat “sgridata” dal ministro Passera).
Vedremo gli sviluppi dei prossimi giorni.