Secondo quanto affermato dal Fondo monetario internazionale, il buco dei conti verificabile in Grecia potrebbe condurre Atene ad aver bisogno di un ulteriore aiuto dai partner europei. Il Fmi, a conclusione dell’ultima revisione dei progressi attuati da Atene nel quadro del programma di aiuti, è pertanto convinto che nuovi finanziamenti agevolati, o una remissione del debito a titolo definitivo, potrebbero rendersi necessari per rendere sostenibile il peso del debito pubblico.
Visto che – affermava il quotidiano Milano Finanza in un interessante approfondimento condotto da Valentina Sorrenti nell’edizione online – “le recenti misure per alleviare il peso del debito ellenico non sono riuscite a ristabilire completamente la sua sostenibilità, per il Fmi se si dovessero materializzare i rischi al ribasso sul programma di assistenza alla Grecia un ulteriore taglio del debito richiederebbe circa 6 miliardi di euro all’anno di trasferimenti fiscali tra il 2013 e il 2020. Questo potrebbe includere tassi d’interesse vicini allo zero per quel che riguarda i prestiti bilaterali e quelli ricevuti da parte del Fondo salva Stati temporaneo (Efsf)”.
In proposito, il Fmi ha specificato come il programma di buyback recentemente effettuato – che ha consentito alla Grecia di limare di 20,6 miliardi di euro il proprio debito – dovrebbe condurre Atene a tagliare l’indebitamento pubblico di circa 16 punti percentuali entro il 2020 (vedi anche Grecia ottiene salvataggio ma perde sovranità).
Ad ogni modo, pare che “tutto ciò non è però stato sufficiente per rendere sostenibile il debito. La Grecia ha bisogno di ulteriori aiuti per riportare il debito sotto controllo entro il 2016 e in base alle ultime previsioni del fondo per il 2015-16 c’è un gap fino a 9,5 miliardi di euro. “E’ fondamentale” ha affermato il capo missione del Fmi per la Grecia, Poul Thomsena, “che gli europei sappiano di queste discrepanze e che le coprano”. L’organizzazione ha sottolineato anche altri aspetti della situazione economica ellenica. Di positivo è stato appurato che la Grecia ha recuperato circa la metà della perdita di competitività attraverso gli interventi sulle retribuzioni e il taglio di posti di lavoro e inoltre si registrano flussi di capitali in entrata grazie alla diminuzione dei timori dell’uscita di Atene dall’area euro” – concludeva Sorrenti su MF (vedi anche Germania dà via libera ad aiuti Grecia).