In aumento i prestiti coperti da assicurazione

 Che c’è la crisi, in Italia e nel mondo, ce ne siamo accorti da diverso tempo, ma spesso si creano in situazioni del genere dei veri e propri paradossi: è il caso dei prestiti, visto che chi li richiede pretende sempre di più una protezione tramite un’apposita assicurazione, una scelta che richiede una spesa obiettivamente più alta. Insomma, si ragiona in questa maniera, dato che appare una soluzione migliore quella di assicurare il prestito stesso in previsione di un improvviso peggioramento della condizione economica.

Il fenomeno è emerso in modo chiaro nell’ultima ricerca condotta da Prestiti.it, il portale che ha provveduto a esaminare 30mila preventivi di finanziamento che sono stati compilati lo scorso anno. Ebbene, il 26% dei casi (poco meno di un terzo) è stato caratterizzato da questa assicurazione. Inoltre, è stato appurato che l’importo medio di simili prestiti ammonta a diecimila euro, con un rimborso da perfezionare nel giro di cinque anni. Quando la durata aumenta, poi, anche la prudenza si adegua. Nel caso di finanziamenti inferiori ai trentasei mesi (tre anni) la percentuale di prestiti assicurati scende al 23%: la forma di tutela in questione consente a banche e istituti finanziari di godere di nuove garanzie, visto che l’assicurazione interviene per evitare il blocco del pagamento delle rate nell’ipotesi di insolvenza per decesso o perdita del lavoro.

Ogni contratto, comunque, prevede delle clausole differenti. Ma perché esattamente si fa ricorso a un prestito di tipo assicurato? Nel 31,7% dei casi si tratta di finanziare progetti per investimenti emotivi, come ad esempio i matrimoni e l’arredamento della casa. Con la copertura assicurativa gli oneri tendono a aumentare: in particolare, per un prestito da diecimila euro che deve essere restituito in cinque anni (per la ristrutturazione di un immobile ad esempio), il rialzo medio mensile è di circa quattro euro, non molto a dire la verità.

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