Non sono buone le “nuove” che riguardano Saipem, celebre spa che fa parte del gruppo Eni e che opera nel settore petrolifero: la negatività si riferisce agli azionisti della compagnia di San Donato Milanese, visto che quest’ultima ha appena annunciato di aver rivisto al ribasso le previsioni relative agli utili per quel che concerne lo scorso anno, come anche quelle su profitti e ricavi del 2013. Come mai c’è stata questa revisione? Saipem ha fatto sapere che un esame attento e accurato dei contratti e delle prospettive aziendali ha prodotto un risultato del genere, una analisi fortemente voluta dal nuovo amministratore delegato, Umberto Vergine, e da Giuseppe Caselli, il quale ha da poco ricoperto il ruolo di direttore operativo per quel che riguarda l’unità E&C (Engineering and Construction).
Di conseguenza, l’azienda lombarda si attende ora un 2012 differente rispetto alle precedenti rilevazioni: in pratica, il margine operativo dovrebbe essere pari a 1,5 miliardi di euro, sei punti percentuali in meno nel confronto, mentre l’utile netto potrebbe aggirarsi sui novecento milioni di euro. Lo stesso discorso deve essere fatto, inevitabilmente, per le negoziazioni sulle variazioni contrattuali dello stesso comparto (le attività hanno subito un brusco rallentamento nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno). Che cosa c’è da dire, invece, in relazione all’anno che è appena cominciato?
I ricavi si attesteranno con tutta probabilità sui 13,5 miliardi di euro, con un margine operativo di 750 milioni e un utile netto pari a circa 450 milioni. I numeri appena elencati sono stati ottenuti stimando le previsioni in maniera conservativa, come è nelle intenzioni del nuovo management. Lo stesso Vergine ha annunciato candidamente come il 2013 sarà un anno piuttosto complesso, ma le prospettive di Saipem possono essere considerate eccellenti. Di questo passo, la compagnia petrolifera è destinata a tornare alla redditività nel corso del 2014, come anche negli anni immediatamente successivi.