Gli italiani vogliono ancora progettare i loro risparmi: è questa la fotografia che è stata scattata dal terzo studio condotto dall’Osservatorio Anima (il quale fa capo all’omonima sgr) in collaborazione con la celebre società di ricerche Gfk Eurisko. Sono sostanzialmente tre gli aspetti che sono emersi da tale indagine. Anzitutto, i risparmiatori puntano alla protezione quando hanno a che fare con i prodotti finanziari, anche se la focalizzazione sui rendimenti sta tornando in auge. Inoltre, l’interesse nei confronti dei fondi di investimento sta aumentando in modo chiaro. In più, il mattone, bene rifugio per eccellenza, non ha più lo stesso appeal del passato.
Gli italiani continuano ad essere ancora oculati in questo senso, ma c’è meno rigidità nel confronto col passato più recente. Insomma, la revisione di spese delle famiglie tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quello attualmente in corso ha registrato una sorta di stabilizzazione, anche se bisogna rilevare che la sfiducia nei riguardi dell’eurozona è ancora molto alta. Si è detto sopra del mattone, ma perché proprio un comparto così classico sta perdendo colpi? Senza dubbio una buona fetta di responsabilità può essere imputata all’Imu (Imposta Municipale Unica), tanto è vero che soltanto l’8% degli investitori sta progettando e proiettando i propri risparmi in questa direzione.
La domanda relativa ai prodotti da scegliere nel caso di risorse necessarie per investire ha ricevuto risposte ben precise: il 16% del campione non farebbe alcun tipo di investimento, mentre è scesa dal 24 al 20% la percentuale degli amanti del settore immobiliare. I fondi comuni stanno invece conquistando diverse posizioni da qualche tempo a questa parte (dal 2 al 10%), visto che gli italiani sembrano propensi a rimodulare il loro portafoglio mettendo da parte una scelta tradizionale come quella dei titoli di Stato. Il 49% delle interviste, infine, ha messo in luce come si cerchino dei meccanismi che siano capaci di tutelare il capitale investito.