La Davide Campari-Milano Spa fa ancora parlare di sé: dopo le vicende relative al rum giamaicano, ecco che la controllata statunitense del gruppo, la Campari America, ha reso nota l’intesa odierna con la Kobrand Corporation, la quale ha sede a New York ed è specializzata soprattutto nei vini. In pratica, con l’accordo in questione tutti i diritti di distribuzione e di marketing che fanno parte della società americana in relazione al rum Appleton diventeranno proprietà della divisione della Campari dal prossimo 1°marzo. Già a dicembre, comunque, l’acquisizione della giamaicana Lascellese deMercado aveva avuto come conseguenza il rilevamento di alcuni brand, in particolare Wray & Nephew e Coruba.
In futuro si potrà andare anche oltre gli attuali due mercati, quello della nazione caraibica e quello britannico per la precisione. L’ultima operazione di cui si sta parlando ha comportato l’esborso di venti milioni di dollari alla stessa Kobrand, denaro utile per il riacquisto dei diritti presenti in portafoglio. Come ha spiegato Bob Kunze-Concewitz, amministratore delegato del Gruppo Campari, si tratta di un passaggio fondamentale per quel che riguarda l’integrazione del portafoglio Appleton nella rete distributiva. L’impegno della spa lombarda è quello di dar vita a un marchio sempre più internazionale, così da poter sfruttare al massimo il potenziale che in questo momento offre il mercato a stelle e strisce.
In aggiunta, le attività di costruzione del brand (il cosiddetto brand-building) saranno molto più efficaci ed efficienti. Il consolidamento integrale nel mercato strategico degli Stati Uniti è un altro obiettivo da raggiungere quanto prima. Il nuovo portafoglio che è stato acquisito ricomprende al suo interno rum ad alta gradazione, rum premium e invecchiati (ideali per le degustazioni), prodotti adatti per la miscelazione e il Wray & Nephew White Overproof, vale a dire il rum maggiormente vendutoa livello globale. Finora, il portafoglio in questione ha già realizzato un volume di vendita che si è aggirato attorno ai 3,5 milioni di casse da nove litri.