Sono due i decreti ministeriali che sono stati firmati da Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, e che hanno a che fare con lo stoccaggio di gas naturale: i testi in questione hanno revisionato le regole relative all’assegnazione delle capacità di stoccaggio per l’appunto, con una importante serie di misure volte a liberalizzare il mercato di riferimento. Di cosa si tratta nello specifico? Il governo ha voluto dare vita a un programma di liberalizzazione del mercato molto ampio, potenziando e rafforzando al tempo stesso le infrastrutture.
In pratica, si è scelto di migliorare quelle che sono le più importanti fonti energetiche del nostro paese, in modo da farlo diventare un centro di riferimento per l’intera Europa meridionale. Ecco perché le misure in tal senso sono state numerose da diverso tempo a questa parte, come ad esempio lo scorporo di Snam dall’Eni fino al mercato del bilanciamento, senza dimenticare la maggiore flessibilità che è stata introdotta per quel che concerne l’importazione da due paesi importanti come l’Austria e la Svizzera. Tutte le misure che sono state appena menzionate sono riuscite a far conseguire dei risultati di tutto rispetto.
In particolare, il prezzo all’ingrosso del gas si è finalmente avvicinato a quello del resto delle nazioni europee (la differenza iniziale era pari a venti punti percentuali). Uno dei due decreti stabilisce nel dettaglio come 4,2 miliardi di metri cubi relativi allo stoccaggio debbano essere assegnati mediante delle aste competitive e che siano aperte a tutti gli operatori, senza alcuna distinzione. Le capacità potranno in questa maniera essere allocate nel modo migliore. L’altro decreto, invece, ha il compito di agevolare l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto, fondamentale per rendere sicure e diversificate le fonti. Come ha spiegato lo stesso Passera, i decreti appena approvati saranno vantaggiosi sia per gli operatori che per i consumatori, un risultato importante che può riflettersi positivamente sulle famiglie e sulle aziende.