Non c’è niente da fare, purtroppo i carburanti stanno registrando un nuovo rincaro che sta sconvolgendo gli automobilisti italiani: come è stato rilevato da Quotidiano Energia, infatti, il servito ha fatto registrare nella parte centrale del paese una tariffa da record, vale a dire 1,927 euro al litro. Per quale motivo si è tornati nuovamente vicini ai due euro dopo alcune quotazioni più incoraggianti? Gli aumenti principali sono quelli relativi a tre compagnie, vale a dire Eni, Esso e TotalErg, ma non bisogna dimenticare nemmeno le cosiddette no-logo, le pompe con cui di solito si potrebbe risparmiare qualche centesimo.
Il week-end appena terminato è stato caratterizzato da incrementi causati dal prezzo internazionale della benzina, il quale è arrivato fino a 650 euro ogni mille litri (cinque euro in più rispetto alle rilevazioni precedenti). Lo stesso discorso deve essere fatto in relazione al totale in euro per quel che riguarda il diesel, anche se in questo caso si è scesi di tre euro per mille litri. Della benzina già si è parlato in merito al picco più elevato, mentre il diesel ha fatto parlare di sé per i suoi 1,809 euro al litro. Il Gpl, poi, è arrivato molto vicino ai novanta centesimi al litro (0,89 per la precisione).
Se si fa invece riferimento alle medie nazionali dei carburanti in questione, bisogna parlare di 1,876 euro per la verde, 1,783 euro per il diesel e 0,89 euro per il Gpl. In particolare, come sottolineato sempre da Quotidiano Energia, l’Ente Nazionale Idrocarburi ha provveduto a ritoccare le tariffe raccomandate, come anche hanno fatto le già citate Esso e TotalErg. Questi dati sono stati ottenuti prendendo in esame un campione di stazioni di servizio in grado di rappresentare la situazione del nostro paese. Bisogna, infine, aggiungere che anche altri marchi non sono stati da meno, in particolare IP e Tamoil.