I risultati dello scorso anno sono stati lusinghieri, dunque si punta a ripetere l’exploit del 2012: i Btp Italia (vedi anche Btp Italia ottobre 2012) sono pronti a tornare anche nel 2012, tanto è vero che la prima emissione dovrebbe avvenire a cavallo della prossima Pasqua (prevista quest’anno per il 31 marzo). Sono state alcune fonti finanziarie a mettere in luce questa situazione, visto che il Tesoro avrebbe praticamente selezionato il periodo di tempo compreso tra la fine del mese attualmente in corso e l’inizio di aprile, una finestra utile per offrire agli investitori retail il nuovo Buono del Tesoro Poliennale.
A Via XX settembre sarebbero state le ottime aste a convincere circa la ripetizione dell’operazione, nonostante il mercato obbligazionario sia in questo momento piuttosto incerto a causa delle ultime elezioni politiche. Sono già stati avviati degli appositi sondaggi di mercato, in modo da capire come si potrebbero svolgere le future aste. Tutto questo avviene in collaborazione agli istituti di credito che garantiranno lo svolgimento dell’offerta. Il calendario del 2013 prevede due emissioni dei Btp Italia, mentre nel 2012 i lanci sono stati tre, per un importo complessivo di circa ventisette milioni di euro. Ma perché questi strumenti finanziari hanno conquistato gli italiani?
Il rendimento è appetibile, anche perché viene maggiorato dal tasso di inflazione (i Btp sono indicizzati all’andamento dei prezzi al consumo del nostro paese). In aggiunta, l’inflazione stessa viene calcolata in base ai prezzi che sono stimati sia per le famiglie che per gli impiegati. Bisogna anche ricordare, poi, il “premio fedeltà”, il quale scatta per gli investitori che mantengono il titolo fino al momento della scadenza (si tratta dello 0,4% per la precisione). Convenienza e innovazione ci sono tutte, in più i cittadini lo hanno preferito ai classici conti deposito per la durata, decisamente più lunga. Un’incognita rimane comunque quella dell’Iva, la cui aliquota massima influisce proprio sull’inflazione.