Il Centro Tutela Consumatori e Utenti dell’Alto Adige ha individuato nella Cassa di Risparmio di Bolzano un bersaglio importante contro cui scagliarsi. In effetti, l’associazione ha deciso di inviare un esposto molto preciso alla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), in modo da farla intervenire presso questo istituto di credito trentino. L’obiettivo che il Ctcu si è posto è quello di eliminare in definitiva tutte le decisioni che sono state adottate nel corso del consiglio di amministrazione dello scorso 21 dicembre. Che cosa è successo di preciso alla fine del 2012?
Entrando maggiormente nel dettaglio, il Cda stesso ha previsto alcune modifiche per quel che riguarda il sistema di negoziazione dei titoli azionari di prima emissione. In effetti, al cliente della banca bolzanina viene data la possibilità di impartire ordini di vendita per un massimo di cinquanta azioni alla volta. Nel caso in cui si voglia inserire anche un solo ordine in più, questa aggiunta può avvenire solo dopo aver completato l’esecuzione di quello precedente. Prima della fatidica data del 21 dicembre, al contrario, la clientela non doveva rispettare alcun tipo di limite e l’inserimento degli ordini di vendita a sistema poteva beneficiare di qualsiasi quantitativo di titoli in possesso.
Il Centro ha maturato una sua convinzione, vale a dire che la pratica commerciale di cui è appena parlato sia scorretta, visto che i clienti interessati oggi a una vendita delle azioni della Cassa di Risparmio di cui sono in possesso hanno lamentano la mancanza di informazioni al momento dell’acquisto (dunque diversi anni fa). Come se non bastasse, poi, bisogna tenere conto anche di un limite dal punto di vista quantitativo che è stato imposto, di conseguenza i titoli sono stati acquisiti credendo di poterli vendere in ogni momento successivo senza problemi e difficoltà. Una modifica del genere e in corsa delle regole ha fatto subito pensare a un atteggiamento arbitrario e vessatorio.