Il consiglio di amministrazione di Carige ha approvato il bilancio d’esercizio 2012 con una perdita da 63,2 milioni di euro. Una scelta che ha condotto il top management societario a rinunciare all’idea di proporre un dividendo, portando intanto avanti il progetto di aumento di capitale da 800 milioni di euro. Ad ogni modo, non tutti i dati forniti dalla società sembrano essere negativi: vediamo pertanto perché è necessario mantenere un discreto ottimismo sulla tenuta della banca.
Il risultato negativo di 63,2 milioni di euro si riferisce anzitutto a quello consolidato. Si mantiene invece in forte positività – nonostante la difficile situazione generale – il bilancio della sola Banca Carige, che ha infatti chiuso lo scorso anno con un utile netto di 185,7 milioni (+17 per cento). Positivo anche l’andamento del perimetro bancario del gruppo (con esclusione, pertanto, delle attività assicurative), con un risultato pari a 87,8 milioni di euro (vedi anche il nostro ultimo speciale sul piano di rafforzamento di Banca Carige).
Complessivamente, tuttavia – ricordava il quotidiano La Stampa – “il risultato netto consolidato del Gruppo, che ricomprende anche le Compagnie assicurative, si attesta a -63,2 milioni. Tale risultato è dovuto alla perdita registrata dalla Carige Assicurazioni (169 milioni circa), compagnia operativa nel ramo danni, solo in parte compensata da 18 milioni circa di utile netto realizzato dalla Carige Vita Nuova, compagnia operante nel ramo vita. Il risultato negativo di Carige Assicurazioni è determinato dal consistente accantonamento straordinario alle riserve sinistri che la Compagnia ha ritenuto di effettuare, anche per tenere conto delle richieste dell’Autorità di Vigilanza del 5 marzo u.s.; tale accantonamento ha determinato la necessità di un rafforzamento patrimoniale di 168 milioni, oltre ad ulteriori 48,5 milioni finalizzati al rimborso anticipato dei prestiti subordinati in essere. Grazie a questi interventi la Compagnia risulterà adeguatamente rafforzata e sarà posta nelle migliori condizioni anche ai fini della redditività”.
Per poter recuperare gli standard patrimoniali richiesti dai nuovi requisiti internazionali, la società porta avanti un progetto di rafforzamento di capitale per un massimo di 800 milioni di euro, che andrà ad essere concretizzato con un aumento di capitale sociale e con la dismissione di asset del gruppo. Nessun dividendo è inoltre previsto per l’anno in corso.