Hennes & Mauritz, l’azienda di abbigliamento svedese che è meglio nota con la sigla H&M, deve fare i conti con numeri non proprio positivi per quel che riguarda le proprie vendite. In effetti, il gruppo di Stoccolma ha fatto registrare un calo in tal senso pari a quattro punti percentuali, una differenza piuttosto netta rispetto a quanto avvenuto un anno fa (a marzo del 2012, infatti, si annunciò trionfalmente un balzo in avanti del 26%). Tra l’altro, questa contrazione diventa ancora più preoccupante se si prendono in considerazione i negozi che sono stati aperti da almeno 365 giorni, vale a dire l’analisi su base comparabile.
In quest’ultimo caso, infatti, il calo è stato pari al 12%, il triplo dunque. Secondo la società scandinava c’è però un motivo ben preciso per una performance del genere. In pratica, la colpa andrebbe ricercata nelle condizioni meteorologiche. Un anno fa, il tempo in questione era considerato più che favorevole per la stagione, un qualcosa che non è avvenuto a marzo scorso, quando il clima freddo e la neve che ha caratterizzato diversi mercati l’hanno fatta da padrona. Il riferimento non può che andare ad alcuni paesi del Vecchio Continente, ma soprattutto all’America del Nord.
Ecco perché l’inizio della stagione primaverile è avvenuto con molto ritardo e di conseguenza le relative e nuove collezioni hanno dovuto attendere, influenzando in modo negativo le vendite. I prossimi mesi saranno caratterizzate da sfide e offerte ben precise. Ad esempio, bisognerà tentare il passaggio dall’abbigliamento a basso costo, tipico degli esordi di H&M, a quello alto di gamma, nonostante sia una impresa riuscita a pochi. I precedenti non sono incoraggianti, visto che basta pensare a Stefanel, la quale prova da anni e anni a modificare questa sua impostazione, e a Benetton, convinta nel procedere in tal senso e poi costretta a tornare nuovamente al vecchio tariffario a causa degli insuccessi evidenti.