Bank of America ha aperto una unità in India per le valutazioni immobiliari: l’obiettivo del colosso bancario statunitense è quello di ricostruire una fetta dei prestiti americani a un costo decisamente più basso. I dipendenti di questo ufficio, situato in quel di Bangalore, hanno il compito di monitorare le liste dell’istituto di credito, in modo da capire se le perizie e le stime sono corrette e complete. La società ha anche eliminato gli impieghi dei dipendenti americani licenziati per quel che riguarda il suo business LandSafe, la divisone che ha realizzato lo scorso anno poco meno di settantanove miliardi di dollari in prestiti.
Uno dei problemi principali rimane quello di ordinare e gestire nel migliore dei modi tutte le richieste immobiliari. Con l’offshore di cui si sta parlando, il potenziale dei problemi rimane sempre lo stesso, ma in fin dei conti si riescono a minimizzare tutti i costi che è necessario sostenere. Tra l’altro, non bisogna neanche dimenticare che Bank of America è da ben quattro anni a questa parte la più grande società di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne i prestiti destinati al mercato immobiliare. La stessa soluzione dei paesi esteri è stata adottata da altri gruppi. Un esempio interessante è quello di Goldman Sachs, la banca con sede a New York che ha scelto di puntare su Bangalore, raddoppiando il proprio organico e la forza lavoro dal 2007 a oggi.
Lo stesso discorso vale per la britannica Barclays, protagonista di un aumento dell’organico per un totale di quattromila posti lavoro oltreoceano e per la riduzione dei costi a partire dal 2015, in modo da risparmiare 250 milioni di sterline. Il programma di Bank of America è volto a prevenire gli errori per quel che riguarda le applicazioni dei prestiti: i controlli che verranno effettuati all’estero, però, non andranno a rimpiazzare ad agosto quelli dello staff americano che è stato licenziato.