La Comunità Europea non ha approvato la nuova Legge di Stabilità promulgata dal Governo Letta, adducendo come motivazione che “evidenzia progressi limitati” e quindi l’Italia potrebbe “non rispettare le regole su deficit contenute nel Patto di stabilità e quindi è a più alto rischio di sforamento dei parametri”.
Secondo gli uffici Europei, il disegno di Stabilità mette in luce rischi di ulteriore ribasso per l’intera economia italiana, con gravi rischi di revisione al ribasso.
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Intanto il Commissario Europeo per gli Affari Economici Olli Rehn, ha chiarito che “l’Italia deve fare sufficienti progressi verso l’obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio), riducendo il debito l’anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del Pil”. Ha poi precisato ancora che “è importante che la spending review in Italia dia risultati già nel 2014 perché porterà ad una riduzione del debito. Quindi “l’Italia non potrà chiedere alla Commissione Ue di fare uso della ‘clausola sugli investimenti’ del patto di stabilità, perché non rispetta la condizione del debito pubblico in discesa a un ritmo soddisfacente”.
La conseguenza di questa bocciatura da parte della Commissione Europea sulla Legge di Stabilità messa a punto dal Governo Italiano, si traduce in un diniego di ogni possibile cambiamento dell’attuale sistema pensionistico di cui più volte si è detto essere inadeguato e criticato dallo stesso ex Ministro Elsa Fornero, la quale aveva addotto a sua discolpa la mancanza di tempo e il pressing delle strutture sociali.
l’uscita anticipata promulgata dal Ministro Cesare Damiano, non potrà essere approvata per mancanza di risorse, visto che è stata giudicata troppo dispendiosa.