Forse è ancora presto per confermare una ripartenza dei mercati, ma sono numerosi i segnali positivi che provengono da più parti. Alcuni di questi riguardano le imprese italiane.
Durante i primi sei mesi del 2014 la quota di investitori stranieri nelle imprese italiane ha fatto registrare un incremento, attestandosi al 51%. Un’enorme crescita, se si pensa all’esiguo 2% del 2010. Le cifre sono in netto aumento e mostrano in maniera palese un cambiamento di atteggiamento degli investitori esteri nei confronti delle imprese tricolore.
Emanuele Facile, amministratore delegato di Advam Partners SGR, commenta così l’attuale situazione:
La crescita dei capitali esteri nelle imprese italiane è di fondamentale importanza perché sancisce la fine di un trend che le vede, con circa il 75%, le più vincolate al debito bancario a livello mondiale. Oggi le opportunità per le imprese di piccole e medie dimensioni di reperire capitali passano in modo significativo anche da canali alternativi come la quotazione in Borsa, l’emissione di strumenti di debito come i mini-bond e l’ingresso nel capitale di fondi tradizionali o di private equity. La finalità resta quella di intercettare i potenziali investitori con la capacità da parte dell’impresa di rendersi attrattiva e di rivolgersi agli interlocutori giusti. Noi, come Advam Partners, ci poniamo l’obiettivo di integrare la domanda degli investitori con le esigenze delle singole pmi.
Valorizzare l’azienda e attrarre gli investitori. Questo è il monito delle imprese italiane, impegnate nel far confluire nelle proprie casse sempre più capitali esteri. Una metodologia necessaria per l’accrescimento delle opportunità, che si poggia anche su canali alternativi quali ad esempio le quotazioni in Borsa o l’erogazione di strumenti quali mini-bond, i fondi tradizionali o i fondi di private equity da inoltrare nel capitale.