Sono sotto i riflettori da un pò, almeno da quando sono state bocciate agli ‘stress test’ della Banca centrale europea: Mps e Carige devono trovare soluzioni e il capital increase non basta.
In queste ultime ore i due titoli si sono messi in evidenza in Borsa, in prospettiva dell’entrata di un socio di peso nel loro cda.
Monte dei Paschi ha iniziato bene la settimana guadagnando circa quota 0,7 euro ad azione. Il sostegno al recupero, secondo gli operatori, è stato offerto anche dalla domanda di danni presentata all’Alta corte di giustizia di Londra nei confronti di Nomura in ottemperanza alla ristrutturazione dei derivati Alexandria, operazione che ha già condotto nel nostro Paese alla condanna in primo grado per gli ex vertici dell’istituto di Rocca Salimbeni. Il risarcimento richiesto da parte di Monte dei Paschi è stato quantificato in 1,5 miliardi di euro.
Inoltre, in mattinata l’a.d. Viola ha dichiarato:
La mancanza di un investitore strategico rende difficile la condivisione di un percorso con un orizzonte più lungo. Tale assenza, costituisce un limite al progetto di riassetto dell’istituto che invece richiederebbe investitori che abbiano una view non solo da qua a un anno, ma che abbiano un orizzonte temporale per vedere la trasformazione.
Carige, come Mps, è in attesa di investitori grossi. In Spagna dicono che il Banco Santander sia sulla pista dell’istituto ligure. Durante la presentazione della trimestrale di ieri, però, il cda della banca iberica ha smentito i contatti per Mps e Carige.
Intanto, la banca ligure ha in programma un incremento di capitale che dovrebbe oscillare tra i 500 e i 650 milioni per colmare il gap di 814 milioni emerso dagli stress test e imposto dall’Eurotower.