Giungono buone notizie dagli Stati Uniti, che di riflesso sono positive anche per il resto del mondo. Il mercato del lavoro è in crescita. E non è l’unico dato positivo, per un’economia che sta tornando essere un faro per la comunità globale.
Occorre infatti sottolineare che durante il terzo trimestre il prodotto interno lordo degli Usa è cresciuto del 5%. A renderlo noto è il Dipartimento del Commercio, il quale ha rivalutato al rialzo la stima riguardante il secondo trimestre che si era attestata al 3,9%. Il dato è superiore alle aspettative degli esperti finanziari. Il +5% del pil statunitense durante il terzo trimestre si configura come l’incremento maggiore dal terzo trimestre del 2003. Di conseguenza, gli analisti fanno sapere:
La revisione del pil nel terzo trimestre segnala che l’economia è cresciuta al tasso più veloce da oltre un decennio. Il 2014 è stato l’anno della svolta per gli Stati Uniti ma c’è ancora molto da fare per assicurarsi che tutti gli americani possano condividere la ripresa. Brindano le Borse, con Wall Street che ha festeggiato superando di slancio quota 18 mila punti per la prima volta nella storia. Il Dow Jones, l’indice principale della Borsa newyorchese, ha poi chiuso in rialzo dello 0,36% a 18.024,04 punti. Dai minimi storici del marzo 2009, il Dow Jones è salito del 178%. Record anche per l’indice S&P 500 che cresce dello 0,18% a 2082,20 punti. In calo, invece, l’indice Nasdaq che scende dello 0,33% a 4765,42 punti.
Tornando al prodotto interno lordo, anche se il ritmo di crescita dovrebbe essere destinato a scendere quando si faranno i conti del quarto trimestre, un rapido rafforzamento del mercato del lavoro e un calo dei prezzi dei carburanti dovrebbero fornire abbastanza energia all’economia nel 2015 così da lasciare stabile l’orientamento della Federal Reserve di iniziare ad alzare i tassi di interesse entro metà dell’anno che verrà. A evidenziare la robustezza dei fondamentali economici, la crescita della domanda interna è stata rivista al rialzo al 4,1% nel terzo trimestre, in confronto al precedente 3,2%.