Durante il mese di ottobre 2014, le vendite al dettaglio ad ottobre sono rimaste “al palo” in confronto al mese di settembre. Nel contempo calano dello 0,8% su base annua, facendo così registrare il sesto decremento consecutivo nel confronto tendenziale.
A rilevarlo è l’Istat, la quale anche per la parte alimentare registra una variazione ‘zero’ su settembre e un ribasso dello 0,5% sul 2014 in toto.
A ottobre, inoltre, gli italiani erano impegnati in numerose scadenze fiscali: in molti Comuni si è versata la prima rata della Tasi e anche il balzello sulla casa. Nel confronto con ottobre 2013, appare ancor più marcata (-1%) la vendita di prodotti non alimentari.
Considerando l’andamento di tutto l’anno, ovvero dei dieci mesi che intercorrono tra gennaio e ottobre, l’indice grezzo regredisce dell’1,3% in confronto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari fanno registrare una flessione dell’1,1% e quelle di prodotti non alimentari dell’1,2%.
L’Istat offre come di consueto anche il riferimento alla forma distributiva. Secondo l’Istituto, “nel confronto con il mese di ottobre 2013, le vendite segnano una lieve flessione per le imprese della grande distribuzione (-0,1%) e un calo più significativo per quelle operanti su piccole superfici (-1,5%)”, sia per la componente alimentare che non.
Per quanto concerne segmento della grande distribuzione, sembra premiare la specializzazione in un settore merceologico: mentre gli esercizi non specializzati perdono infatti lo 0,6% di vendite, quelli che lo sono guadagnano il 2,5%.
All’interno dei primi, diminuiscono dello 0,6% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e dello 0,1% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano sia le vendite dei discount sia, in misura più contenuta, quelle dei supermercati (rispettivamente +2,8% e +0,2%), mentre diminuiscono quelle degli ipermercati (-3,3%).