La scadenza di giugno per la ristrutturazione del debito pubblico ucraino, ben 23 miliardi dollari, non è stata rispettata.
L’Ucraina sta cercando di evitare a tutti i costi il default, rinegoziando nuovi termini sul suo debito per soddisfare gli obiettivi richiesti dal Fondo Monetario Internazionale, scontrandosi però con un contesto profondamente destabilizzato dal conflitto nelle regioni orientali del Paese e da una mancanza concreta di riserve in valuta estera, ormai da mesi ai minimi storici.
In un documento di analisi realizzato da Genève Invest, società di gestione patrimoniale indipendente con una forte specializzazione in ambito obbligazionario, in merito alla questione del debito pubblico ucraino emergono una serie di punti estremamente importanti.
Il primo ostacolo fondamentale nella ristrutturazione del debito riguarda, secondo l’analisi portata avanti da Geneve Invest, l’eventuale necessità di operare una riduzione del valore nominale delle obbligazioni, il cosiddetto haircut”. Natalie Jaresko, ministro delle finanze ucraino, ha chiarito come una combinazione di tagli al rimborso di capitali e cedole ed una proroga della scadenza sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi del FMI. Dal canto loro, i creditori non hanno alcuna intenzione di accettare le perdite previste dal piano messo in campo dal governo di Kiev.
“Anche se l’Ucraina e il FMI hanno ripetutamente detto che i tre obiettivi per il funzionamento del debito (la liquidità, la sostenibilità e la capacità di pagamento) devono essere soddisfatti, il comitato dei creditori nelle sue dichiarazioni pubbliche si concentra esclusivamente sull’aspetto della liquidità, e si rifiuta di concentrarsi anche sulla sostenibilità del debito “, ha spiegato il portavoce del ministero delle Finanze ucraino.
Intanto, i funzionari del FMI hanno avviato una verifica dei progressi sugli obiettivi economici fissati nel suo programma di aiuti. Secondo le stime elaborate da Geneve Invest, l’economia ucraina si contrarrà nel 2015 del 5,7 per cento, dopo avere perso, nel 2014, il 6,9 per cento. Come se non bastasse, per comporre un quadro completo della situazione ucraina è importante ricordare che Kiev aveva ricevuto un primo prestito da 5 miliardi di dollari, da parte del FMI, lo scorso marzo, dopo aver letteralmente prosciugato le sue riserve in valuta estera in soli 12 mesi.
Gli obiettivi del FMI dispongono un obiettivo di risparmio da 15,3 miliardi dollari in quattro anni. L’Ucraina dovrà inoltre ristrutturare la proprio società energetica nazionale e attuare un programma anticorruzione stringente. Secondo l’FMI è “vitale” raggiungere un accordo con i creditori entro la metà giugno, diversamente per l’Ucraina non sarà possibile ottenere la parte successiva del prestito.